Repetita iuvant?

Ripetere è utile, dicevano gli antichi, e senz’altro nello studio è così, ma ci sono ripetizioni delle quali si farebbe volentieri a meno… domani ripeterò la simpatica esperienza della colonscopia, un controllo a tre anni di distanza dall’effettuazione dello stesso esame. Allora era stato individuato un piccolo ospite indesiderato, prontamente rimosso. La profilassi prevede la ripetizione a tre anni di distanza anche in assenza di sintomi…lo screening, la prevenzione e bla…, bla, bla…; questa volta non ne ho paura, so come funziona, ma mi si perdonerà se non ne ho la minima voglia ! E della preparazione preliminare ancora meno…. e il fatto che la data coincida con quella dell’anniversario della scoperta del mio cancro al seno, sette anni fa ( curioso come il tempo passi… mi sembra davvero ieri…), mi piace meno meno meno ! Fare un lungo respiro…. inspirare… espirare… ohmmmm!!!

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Cinque anni, una vita

E così sono passati cinque anni. Cinque anni da quel maledetto 1° marzo in cui ho incontrato il fattore C. Cinque anni da quel 26 marzo che lo ha tolto dal mio corpo. Cinque anni da quel 24 aprile che mi ha tolto i linfonodi e lasciato una piccola invalidità al braccio sinistro. Cinque anni da quel 24 maggio in cui ho fatto la prima puntura di Enantone e ho abbandonato per sempre la mia vita fertile. Cinque anni da quel 19 luglio in cui ho iniziato 36 sedute di radioterapia. In tutti questi Cancer-versari pensavo che avrei scritto per parlarne, ma non sono riuscita perchè i miei anniversari si sono mischiati ad altri avvenimenti, alcuni dei quali tremendi: alcuni amici se ne sono andati stroncati da questo male, e la loro partenza mi ha mandato in pezzi, mi ha fatto sentire ingiustamente graziata da una sentenza comune…

Poi l’evento felice, mia figlia si è diplomata e anche questo mi ha riportato a quei giorni, mentre lei sosteneva l’esame di terza media, la prima prova della sua vita, e io iniziavo la cura col Tamox e cercavo di essere positiva dicendole che avremmo terminato insieme: io la cura e lei il liceo. E ora è partita, prima le capitali europee, ora il campeggio in montagna,  e noi due a doverci reinventare una vita da soli, sempre genitori ma in modo diverso, meno presente.

Ed ora pare facile  il futuro davanti, ma mi spaventa ogni giorno non dover prendere nessuna medicina, e il sonno perduto nelle smanie della menopausa indotta non l’ho mai più ritrovato, nè tranquillanti nè tisane riescono a riportarmelo indietro, così come non si possono riavere gli anni trascorsi.

Sento che questi cinque anni di cure hanno accelerato il ritmo che avrebbe avuto il mio invecchiare, a 47 anni ero nel pieno della forma e della forza fisica, che non ho più ritrovato, ed ero convinta che sarei invecchiata piano, come mia madre e mia nonna, belle sino a tarda età, forti ed energiche come io non sono mai stata.

Ma soprattutto non ho più ritrovato l’entusiasmo e l’energia vitale che avevo, e che ho speso in questa lotta, per non mollare di un millimetro nei confronti del male, per arrivare a questo traguardo. E c’è una cosa che non mi abbandonerà più e che prima non conoscevo: la paura. La paura che torni.

No, ancora un altro no!

Basta, non è possibile, anche oggi è morto un caro amico, di cancro, e io non ne posso più di questa strage, di tutti questi più giovani di me che ci lasciano troppo presto, che lasciano famiglie straziate, in questa guerra silenziosa e spietata che non si riesce a vincere. “nel cuore nessuna croce manca. E’ il mio cuore il paese più straziato” (Ungaretti)

Ogni giorno ha la sua pena

Non ho fatto in tempo a scrivere un post liberatorio, ad essere felice per la mia Tac negativa e la ”promozione” al controllo semestrale, che una nuova tragica notizia si è abbattuta sulla nostra piccola comunità di cancer-bloggers: ieri mattina, 5 agosto è mancato Gabriele un dolcissimo ragazzo di 20 anni, che ha combattuto contro la bestia terribile, inutilmente purtroppo, da quando non ne aveva che sedici.
Per molte di noi poteva essere un figlio, per altre un fratello minore, e la sua perdita è per noi tutte un lutto pesante, ci toglie un po’ di speranza nel futuro.
Alla sua famiglia che non conosco va il mio pensiero più affettuoso in questo momento di indicibile dolore per due genitori. Gabriele amava la cultura classica, e lo saluto coi versi di Marziale: la terra ti sia lieve…

Un lungo silenzio

Mi rendo conto oggi che da mesi un lungo silenzio mi ha tenuta lontana da queste pagine, ma a volte vi è la necessità di tacere, di non condividere i pensieri quando fanno troppa paura.

Pochi giorni dopo l’addio a Wide un semplice test al quale mi ero sottoposta nel quadro degli screening dell’Asl per la prevenzione dei tumori, ha rivelato la presenza di sangue nell’intestino e la necessità di eseguire una colonscopia completa per escludere la presenza di una neoplasia. Avevo eseguito il test come una brava cittadina che accoglie tutte le proposte della sanità pubblica e realizzare di colpo che invece dietro le analisi preventive potevano esserci davvero delle patologie mi ha lasciata impietrita.

La telefonata dell’ospedale, giunta pochi giorni prima di Natale, mi ha fatto trascorrere delle feste angosciate e poco serene, anche perchè ho evitato di avvisare chiunque, non avevo voglia di solidarietà, pietà, racconti sui parenti vicini e lontani che si erano già sottoposti allo stesso fastidioso esame. Ne ho parlato solo con le mie amiche bloggers, ma non su queste pagine, troppo grande l’angoscia che mi prendeva lo stomaco pensando alla possibilità di dover ricominciare tutto daccapo, per poterne scrivere pubblicamente.

Infine la scorsa settimana l’esame, del quale non so dire granchè perchè con la “leggera sedazione” somministratami ho dormito della grossa tutto il tempo 🙂 ma la cosa importante è che non c’era quasi nulla, l’istologico speriamo lo confermi, ma per ora posso stare (quasi) tranquilla.

Nei giorni scorsi infine le analisi semestrali di routine mi hanno promosso per altri sei mesi, e decretato l’inizio della menopausa vera dopo i tre anni di quella forzata ! E quindi da inizio anno addio al Tamox e ai suoi colpi di calore, all’insonnia e ai gonfiori e vai con l’inibitore dell’aromatasi, un po’ più blando.

Tutto per il meglio? Non lo so, io so che nel 2010 avevo 47 anni, ero giovane, nel pieno della maturità e della vita, piena di forza. Ora è come se mi svegliassi dal sonno della Bella addormentata, trovandomi però in un’altra parte della vita, più vicina a mia madre che a mia figlia, passata attraverso un fuoco che ha bruciato desideri e aspettative, ambizioni e progetti, lasciandomi solo il desiderio di poter vivere tranquillamente, il più a lungo possibile, accanto alle persone che amo. Non credo sia poco.

Posto fisso e fattore C.

Ebbene si, alla verde età di 49 annetti suonati, ho per la prima volta un posto fisso! Si, proprio un posto di lavoro con la dicitura “a tempo indeterminato”, di quelli che puoi tenerteli sino alla pensione, a tre dico tre kilometrini da casa: e chi devo ringraziare per tutto ciò? la mia buona stella? Noo. raccomandazioni? Nooo. concorsi? Noooo. intelligenza? Noooooo. Debbo ringraziare proprio Lui, mister C. E’ “grazie” al cancro che ho avuto la certificazione di invalidità e di conseguenza, grazie a Mrs Fornero e M. Profumo che hanno stabilito che l’insegnante precario che si ammala di tumore può farsi riconoscere l’invalidità e di conseguenza il diritto ad un posto fisso di lavoro nella scuola in qualsiasi momento. E quindi io quest’anno ho fatto le mie quattro carte, ho presentato una velocissima dichiarazione on-line a luglio e il 28 agosto mi sono ritrovata insegnante di ruolo. Intendiamoci: io avevo fatto, da sana, ben due concorsi, superati nel 1999, dieci anni di gavetta da supplente, ma niente, il ruolo non arrivava mai, c’era sempre qualcuno che per una ragione o per l’altra mi ricacciava indietro nelle mitiche “graduatorie”. Dovrei essere felice e invece quasi mi vergogno di aver superato ben 15 colleghe solo grazie al fattore C. Sarà che me l’ero immaginato sempre diversamente, ma non riesco a gioire, tutti si congratulano, la scuola è contenta di avermi definitivamente (tra parentesi naturalmente è la mia solita scuola terremotata, ancora senza muri, senza banchi, senza cattedra…),  ma io a essere contenta non ci riesco proprio: forse perchè non riesco a ringraziare Mister C. di essere entrato nella mia vita…

la mia scuola terremotata
la mia vecchia scuola terremotata, sembra intatta invece dentro i muri sono esplosi

Scusate il silenzio

Scusate il silenzio, ma in questo secondo anniversario del mio inocntro con Mister C. non ho voglia di parlare e di scrivere di malattia. E  nemmeno di altro. Non chiudo il blog, ma per un po’ non abbiatevene a male se resterò lontana. Va tutto bene, non ci sono ragioni di preoccuparsi, il follow – up continua tranquillamente ed ho fatto l’ultima dannata puntura di enantone: non si sa ancora se questo avrà ripercussioni sulla mia menopausa o meno, si accettano scommesse! La dottoressa mi ha simpaticamente  avvisato che potrei riprendere il ciclo ma avere bel contempo i “sintomi della menopausa” ovvero le vampate 😦 😦  eh no ! o l’una o l’altra, non entrambe le disgrazie!

Intanto la vita “normale” è ripresa anche se con significativi cambiamenti, non sono più la stessa persona, ho una sensibilità diversa, acuita dalla malattia, verso chi soffre ed entra in contatto con questi problemi: purtroppo altre due amiche si sono ammalate ed ho di colpo assunto il ruolo di chi “ci è già passato”, ed i due anni già trascorsi di colpo sembrano desiderabili visti da chi entra ora nel percorso di cura.

Non ho ancora finito di combattere che sono già un reduce della battaglia! E’ incredibile come cambino velocemente i ruoli in questa pièce… ecco, questo è quello che sta accadendo in questi giorni in cui mi riesce difficile esternare bene le mie sensazioni. A presto (ma non troppo)…

Buona Pasqua!

Buona Pasqua anche quest’anno.

Buona Pasqua a tutte le mie amiche bloggers, e in particolare a Wide che combatte, a Cris impaziente di riavere la sua vita sempre in movimento, a Timenn che sta imparando a mangiare di nuovo.

Pasqua vuol dire rinascita, per chi crede, e per tutti è la festa della primavera, della natura che riprende il suo ciclo. Per tutti noi allora sia la festa del rinnovamento, della vita che torna, che ci riprendiamo con forza e per la quale conbatteremo sino all’ultimo.

E, in questa festa della vita che torna, lasciatemi rivolgere un pensiero a chi purtroppo non ce l’ha fatta: in questo lungo inverno se ne sono andati Anna Lisa, Claudia, Meri, Claudio: un abbraccio forte a tutti i loro cari.

Buona Pasqua.

auguri!