Up and down

Questi mesi sono un continuo su e giù di sensazioni ed emozioni, davvero up&down, ache difficili da riordinare in un discorso… cerco solo ora di scriverne, dopo l’enensima botta, per provare a fare luce nel buio, e un po’ d’ordine nel caos dei pensieri. I quattro amici che mi seguono ( e che non oso definire lettori) perdoneranno le sconclusionate riflessioni che cercherò di fare, ma il blog è per me prima di tutto.

Down: alcuni mesi fa, in modo un po’ casuale, sono riemersi ricordi di una fase problematica della mia adolescenza, nella quale ero fragile di salute e avevo dovuto sottopormi a terapie anche pesanti. Di colpo ho realizzato le paure che avevano dovuto provare i miei genitori, la loro preoccupazione nel vedermi crescere con difficoltà, e la voglia di cancellare tutto che per trent’anni mi ha fatto praticamente rimuovere quel periodo. Di colpo mi è tornato addosso tutto e in modo irrazionale mi sono sentita malata ( ma sono guarita da quella patologia !!), probabilmente ho traslitterato la paura di un ritorno del cancro in un’altra cosa, me ne rendo conto. Dopo questa specie di attacco di panico ho faticato a vincere sensazioni di soffocamento e di angoscia, a dormire senza aiutino.

Up: i risultati universitari della pargola mi hanno riportato in alto, mi hanno fatto sentire fiera ed orgogliosa, il suo progressivo acquistare autonomia mi inorgoglisce, ma al tempo stesso ahimè invidio la sua giovinezza, la sua vita ora, che forse scopro avrei voluto fare ancora, ma ormai sono fuori tempo massimo per la bohème !!!

Down: e poi, cattive notizie sulla salute di cari amici, uno colpito dalla bestia, in modo grave, e l’angoscia riprende il sopravvento, l’ansia attanaglia lo stomaco, e si ritorna nervosa, distratta, triste. Mi rendo conto di essere davvero pesante per mio marito e mia figlia,  cercano di distrarmi e rasserenarmi, ma anche di fronte ai paesggi più belli, ai loro sforzi affettuosi, mi prende l’angoscia. Un tuffo nel nulla, nel buio di un pozzo profondo.

Up: mi hanno convinto a organizzare una piccola festa per i miei 25 anni di matrimonio, siamo emozionati come due ragazzini e ci prendiamo un po’ in giro da soli, col dispiacere che tutti questi anni siano passati così rapidamente!

p.s.: tiriamoci su il morale, oggi stavo bene e ho preso una multa….

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Fragilità

Mi sento di colpo fragile. Fragile a causa delle malattie, anche se superate. Fragile a causa dell’età che cambia, dell’emotività diversa. Fragile perché di colpo sono meno madre, e devo tornare a impostare la mia vita di adulta, tra adulti, senza cuccioli saltellanti intorno. Questo è il cambiamento più grosso, come nemmeno il cancro era stato. Proprio avere una figlia che cresceva mi aveva aiutato a superare la malattia, a guardare avanti sempre.

E ora è davvero partita, per studiare, come è accaduto a me e a suo padre tanti anni fa, e come speravo avvenisse. E mi manca un sacco… non credevo di essere così mammona! E fragilità è pensare che sono qui un po’ sola, con tutto il tempo per scrivere, e per pensare, macchinare nella mia testa possibili evoluzioni negative delle malattie e dei disturbi da nulla, immaginare dialoghi tristi di giorni futuri che forse non verranno…o forse si… fragilità è rendermi cono che la mia mamma ha ottant’anni, che non abbiamo più moltissimo da vivere insieme, e che non riusciamo a dirci quanto ci vogliamo bene e quanto abbiamo bisogno l’una dell’altra.

P.s.: le analisi sono andate bene, anche questa una dimostrazione di paranoia…