Gli ultimi mesi sono stati pesanti, pervasi da una profonda tristezza causata anche dalla perdita di amici cari e congiunti, un’estate calda, afosa, attraversata da brutte notizie. Cammini che si interrompono, fili che si spezzano di colpo. E poi amiche che di nuovo debbono confrontarsi con la malattia, ogni volta un colpo al cuore: “e se capitasse anche a me?” Quella parola “recidiva” che nessuna di noi vorrebbe sentir pronunciare, quella parola che non riusciamo nemmeno a pensare.
Ho atteso la ripresa della scuola con un senso di liberazione, sperando in un ritorno alla normalità, alla banalità della vita quotidiana, e alle sciocchezze delle classi e della sala insegnanti. E invece no, subito il primo giorno, la parola “recidiva” e una collega assente all’appello. Volevo urlare.
E dopo pochi giorni un’altra, qualcosa non va, non sappiamo ancora bene cosa, ma l’assenza intanto si prolunga. E tratteniamo il respiro.
In mezzo a tutto questo i miei controlli, fatti a fine agosto con tranquillità ma sempre con quel retropensiero nell’ltimo angolino della mente “e se..?”… e il nuovo radiologo troppo scrupoloso che ipotizza strane irregolarità negli esami, mi costringe a ripetere la lastra ai polmoni e mi regala un altro po’ di stress.
Ohm……… non c’è nessuna pratica rilassante che funzioni stavolta, è troppa la tensione intorno, e l’oncologa che non chiama e non mi conferma l’appuntamento. Il cup dice che non ho urgenza, è routine, e vuole darmelo a gennaio…. io a gennaio non ci sarei arrivata sana di mente con questi presupposti…. ohm….. alla fine l’oncologa chiama, va tutto bene ma mi vuole vedere. Appuntamento il 26 settembre, ritagliato tra altri, mi rendo conto che dovrò avere pazienza, ma due ore di ritardo e il suo brusco approccio non mi mettono di buon umore !
Alla fine va davvero tutto bene, e mi consiglia di distrarmi, fare qualcosa per me, rilassarmi, sono troppo tesa….. ma il pensiero di avere contribuito anche lei un pochino, ma solo un pochino al mio stress non la sfiora ?!? …..Ohm…..