Voglia di normalità

Ho lasciato questo blog un anno fa, pensando che ormai la fase della malattia conclusa, non mi fosse più necessario. Era stato parte della terapia, e ora la terapia stava finendo e avevo voglia, tanta di normalità, di banalità, di riprendere del tutto le vecchie abitudini… Da quell’ormai lontano 2010 sono cambiate molte cose nella socialità, Facebook e Twitter e poi Whatsapp e Telegram ci hanno reso più immediati gli scambi di idee, il passaggio di informazioni, e anche, (purtroppo?) il riversamento di emozioni, arrabbiature, nevrosi. Nel 2010 non era pensabile un’Italia nella quale le dimissioni del Presidente del Consiglio fossero annunciate prima su Twitter che in Parlamento! E anche nel nostro piccolo circolo di cancer-bloggheresse i social hanno preso spesso il posto del blog.

Meglio? Peggio? Non lo so, certo è diverso. Oggi come oggi so che dopo sei anni alcune di noi stanno ancora stabilmente comunicando con questo strumento, altre lo hanno via via abbandonato, altre ancora sono tornate alla scrittura dopo qualche tempo. Credo di appartenere a quest’ultima categoria: e allora ben tornato blog, benvenuto 2017 nuovo nuovo. E naturalmente, auguri !

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Ciao Anna

Se ne è andata Anna, Wide per i lettori del suo blog, una grande amica, una donna battagliera e ironica, che ha sfidato la malattia con le armi dell’intelligenza. Per il momento la malattia pare avere vinto, Anna non c’è più, non scriverà più le sue battute taglienti, non ci farà più partecipi della sua vita famigliare, della sua dolcezza di mamma.  Ma Anna resterà sempre con noi,  le sue parole continueranno a vivere in noi, a dare  speranza, a mostrarci come si combatte con tranquilla fermezza. Anna è stata tra i fondatori di Oltreilcancro e tra le protagoniste di questa avventura bellissima di donne che si danno coraggio a vicenda raccontandosi sui blog, di questa piccola comunità aperta sul mondo . E’ la seconda, dopo Anna Lisa a lasciarci, e il dolore che tutte proviamo è davvero immenso, profondo. Voglio ricordarla con l’immagine di un luogo di grande pace dove siamo state entrambe a recuperare energie, scoprendo poi che avevamo mancato un incontro casuale per poche ore.

Ciao Anna, che la terra ti sia lieve.

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Toglietemi tutto ma non il sorriso

IL libro di Anna Lisa Ed eccolo il libro di Anna Lisa, la raccolta dei suoi post più belli con una prefazione di Mario Calabresi piena di affetto verso la nostra Apina.

Ho aspettato un po’ a comprarlo, temevo l’incontro con un flusso di emozioni troppo grande, ma ora è con me e lo sto centellinando, come Calabresi fa con il miele di Anna…

Compratelo, regalatelo, è un libro che fa bene al cuore.

http://www.annastaccatolisa.org

Ecco Arianna

Per coloro che mi hanno chiesto informazioni sul mio avatar eccola in tutto il suo splendore: è “Arianna” di Guido Reni, il solo frammento superstite di una tela più grande, è un’immagine di serena bellezza nella quale ho cercato conforto e speranza nei momenti bui della lotta tra il mio corpo e il male. Arianna è immmune dal male, eterna nella sua bellezza rinascimentale…

Arianna, Guido Reni (1640)
Arianna, Guido Reni (1640)

ed eccomi qui: mi presento

Non pensavo avrei mai scritto un  blog di questo genere, non pensavo proprio che avrei mai avuto questa malattia.. nessuna famigliarità, nessun fattore di rischio, non fumo, bevo poco, faccio movimento, ho allattato mia figlia al seno… e invece eccolo qui, il tumore. Già solo scrivere questa parola mi costa tantissimo, mi fa venire le lacrime agli occhi. Quando me lo hanno detto ho urlato, ho pianto, mi sono vista già morta. Direte che esagero, ma la mia compagna di banco del liceo è morta quando avevamo solo quarant’anni ed era cominciato tutto con un nodulo al seno. L’ho saputo di lunedi, una bella giornata di primavera, e la settimana successiva mi avevano già operata, con una velocità di intervento che mi ha lasciato stravolta. E’ stato tutto talmente rapido che non ho avuto il tempo di riflettere, di razionalizzare e la voglia di risolvere tutto rapidamente è stata  tale che cinque giorni dopo l’operazione sono andata al lavoro, ho ripreso la mia vita e mi sembrava tutto risolto.
Naturalemnte non è stato così, dopo quindici giorni la mazzata: il linfonodo sentinella è positivo, occorre fare lo svuotamento ascellare, nuovo ricovero, nuovo intervento. E tutto si complica, la ripresa non è così rapida, il braccio mi fa male, la ferita è ancora bagnata, non so quando potrò iniziare la chemio… ma di questo e del terrore puro che mi ispira parlerò un’altra volta.